IL "NONNINO"

Nel 2003 mi capitò un'occasione più unica che rara: la possibilità di acquistare un rifrattore altazimutale da 3". Di per sé non ci sarebbe niente di eccezionale se non il fatto che lo strumento era in ottone e, pur in mancanza di dati precisi, faceva ritenere che la sua costruzione risalisse a non meno di 150 prima.
Le sue condizioni erano alquanto misere, abbandonato a se stesso per chissà quanti anni, pieno di polvere, ammaccato, mal riparato e ossidato.
Però, non appena lo notai, non potei fare a meno di pensare a come sarebbe stato nel salotto di casa.
Per prima cosa dovetti convincere la mia cara moglie, la quale, pur assecondandomi nella passione per l'astronomia, non era molto intenzionata a mettere altri "aggeggi" in casa.
Superate le sue remore potei trattare l'acquisto dello strumento, senza far trasparire però il particolare interesse per non far alzare il prezzo.
L'affare fu concluso e il vecchio telescopio arrivò a casa.
Vista la sua età, soprattutto rispetto a tutti gli altri strumenti che già possedevo, fu familiarmente denominato "il nonnino",
La prima cosa che decidemmo di fare fu di ripulirlo da tutta la patina di sporco e di ossidazione che lo aveva ricoperto nel corso di tutti questi anni, senza però rimuovere, riparare o sostituire alcun pezzo.

Il lavoro, fatto interamente a mano, è durato un paio di settimane ma alla fine la lucentezza dell'ottone è tornata alla luce.
La base è in ferro lavorato, come è possibile vedere. La parte sommitale presenta una ruota in bronzo che serve, girandola, ad alzare e abbassare tutta la struttura, in modo da avere un maggiore comodità osservativa. Il tubo ottico è alloggiato in una culla di legno rivestita internamente con un panno di cotone rosso ed è bloccato da due anelli serrati da una vite con un galletto.
L'obbiettivo è da 3" ed è un doppietto spaziato in aria posto in una culla di ottone tornito.
Il focheggiatore, anch'esso in ottone, è a cremagliera interna al tubo. L'oculare è un Huygens con visione raddrizzata e fornisce circa 40 ingrandimenti.

La visione non è particolarmente comoda in quanto la lente dell'oculare è fortemente diaframmata però è "strana" l'osservazione diritta della Luna e non rovesciata come appare in qualsiasi telescopio. Le osservazioni sono avvenute dalla finestra del salotto, in direzione di un piccolo spazio di cielo verso sud est, l'unico che mi è consentito dalla mia abitazione in pieno centro cittadino.