Corrente in abbondanza

Dopo avere realizzato il mio primo supporto elettrico mi sono trovato in una strana e piacevole situazione: abbiamo comprato una casa in montagna. La casa è in uno dei pochi posti ancora sufficientemente adatti all'astronomia in Italia Centrale: il Monte Labro, alle pendici del Monte Amiata nella toscana sud-occidentale.
Io però abito dalla parte opposta della Toscana e portare avanti e indietro la montatura, le ottiche, le macchine fotografiche, oculari, accessori, ecc. diventava un problema. Allora la decisione è stata di lasciare in montagna l'attrezzatura tenendo a casa solo il C9 1/4 e una seconda montatura EQ6 comprata d'occasione.
A questo punto però restava il problema dell'alimentazione e ho deciso di realizzare una seconda scatola d'alimentazione che erogasse nell'arco della notte corrente in abbondanza per la montatura, il portatile e eventuali altre apparecchiature.
Ho deciso di realizzare, però, qualcosa di più compatto, meno spartano, ma ugualmente pratico: una scatola che si sviluppasse in verticale e che fosse richiudibile per non creare problemi di corti circuiti.
Ed ecco che è nato il nuovo progetto che, comunque, doveva comportare un costo nettamente inferiore ad altre alternative già disponibili sul mercato.
La scatola doveva avere la possibilità di alimentare apparecchiature con attacco per accendisigarette, con i classici spinotti ma anche con le pinze per attaccarsi direttamente ai due poli della batteria.
Inoltre doveva permettere anche la ricarica facile dopo ogni sessione notturna.
Per comodità ho scartato la possibilità dello smontaggio del pannello per la ricarica della batteria così come non ho ritenuto valida l'idea di ricaricarla mediante gli spinotti che, pur consentendomi un carico sufficiente, non mi garantivano però quella praticità di cui necessitavo.
Inoltre, nel caso in cui non mi ripartisse la macchina (cosa che può sempre capitare ma se capita di notte in montagna è particolarmente fastidiosa) il collegamento fra le due batterie doveva essere semplice.
Per prima cosa sono andato a comprare la batteria in quanto le dimensioni della scatola sono sicuramente legate a quanto deve essere ospitato al suo interno.
Avendo come carichi massimi nel corso di una nottata una montatura EQ6, un computer portatile, una ccd ST4 con un picco di corrente che non superava i 10 Ampere ma che, in condizioni normali di uso sarebbe stato di poco sopra la metà mi sono orientato su una batteria abbastanza piccola, in modo da razionalizzare al massimo lo spazio.
stato.

Ha una capacità di 380 A e un rilascio di 45 A/h, il che mi permette di operare nella massima tranquillità per tutta una notte, anche se particolarmente gelida.
Sul lato destro vediamo una piastra sulla quale ho fissato due attacchi da pannello per accendisigari, in modo da poter alimentare, per esempio, i convertitori per computer portatili.
Nella parte alta vediamo due bulloni di passo M8 che sono attaccati, nella parte inferiore, alla batteria. Servono per poter prelevare la corrente con morsetti e per ricaricare la batteria.
Sotto i bulloni si vedono due file di 4 boccole ciascuna con tensione da 12V per ciascuna.
La parte inferiore del pannello si vede nella foto a fianco.
Come vediamo i bulloni sono collegati mediante due fili da 2,5mm di sezione alla batteria
In basso ci sono i due attacchi per accendisigarette e nel mezzo le due file di boccole.
Il pannello è fissato alla scatola mediante quattro viti a legno che sono incollate circa 5 cm sotto il bordo della scatola, in modo da poterla chiudere senza problemi. In tal modo è possibile anche intervenire per una manutenzione straordinaria della batteria o per la sua sostituzione ma, di regola, non sarà necessario smontare il pannello in quanto tutte le funzioni sono nella parte superiore, sia per prelevare la tensione sia per la ricarica della batteria medesima.
A questo punto mi restava solo da montare un eventuale inverter ma, lavorando sul campo (astronomico) mi sono reso conto che raramente ne ho avuto bisogno.

Allora ho ritenuto di creare una cassetta nella quale poter mettere qualche arnese ed, eventualmente, anche un inverter.
La scatola, ultimata, è alta 40 cm, larga 26 e profonda 23. Uno volume abbastanza ridotto che si può portare in qualsiasi automezzo.
Il costo di tutto? Meno di 75 Euro. Il peso? Circa 14.5 Kg. In fin dei conti il peso è nella batteria da auto. E' possibile utilizzare anche batterie da moto o al piombo ma questa soluzione mi fornisce potenza in abbondanza e la ricarica avviene semplicemente con un normale carica batterie da auto.
Ricapitolando il materiale impiegato è stato il seguente:
n°8 boccole da pannello (tre rosse e tre nere) - presso un rivenditore di materiale elettronico
n°2 presa da pannello per accendisigarette - presso un negozio di elettronica o ricambi auto
n°2 bulloni M8
n°1 batteria da auto - provate dal vostro meccanico. Se vuole una la trova!!!
n°1 scatola di compensato - il materiale si può acquistare tagliato su misura in qualsiasi negozio di bricolage.
Le misure dei pannelli da me utilizzate sono le seguenti:
1 pezzo 22x25 alto 1 cm
1 pezzo 23,2x26,2 alto 1 cm
2 pezzi 22x25 alti 6 mm
2 pezzi 22x31 alti 6 mm
2 pezzi 26,2x31 alti 6 mm
2 pezzi 22x8 alti 6 mm
2 pezzi 26,2x8 alti 6 mm